Ingegneri navali: ruolo strategico e stipendi in crescita
Olbia è diventata un nuovo centro di formazione per gli ingegneri navali, con l’attivazione del corso di laurea in Ingegneria Navale che ha visto una quarantina di iscritti. Il corso, offerto dall’Università di Cagliari con il supporto del Consorzio UniOlbia, nasce in un contesto di forte crescita per l’industria nautica e risponde alla necessità di formare nuovi professionisti in un settore strategico per l’economia italiana.
Laureati in Ingegneria Navale in Italia: un trend in evoluzione
I dati forniti da AlmaLaurea evidenziano una fluttuazione del numero di laureati in Ingegneria Navale in Italia negli ultimi anni. Nel 2023 sono stati 144 i laureati, un aumento rispetto ai 103 del 2022, ma ancora lontani dai 180 del 2018. Questi numeri mostrano una domanda costante per il corso, ma una ridotta offerta formativa che non risponde pienamente alle esigenze del mercato.
Caratteristiche dei laureati e prospettive di carriera
Secondo i dati di AlmaLaurea, Il 75,7% dei laureati in Ingegneria Navale è composto da uomini, mentre il 24,3% sono donne. L’età media di laurea è di 27 anni e un mese, con il 43,1% degli studenti che riesce a conseguire la laurea “in corso”, un dato che testimonia la difficoltà e la specializzazione del percorso.
La qualità della formazione è confermata dai dati relativi al voto di laurea, che si attesta su una media di 107,6/110. Più importante ancora è la condizione occupazionale dei laureati: a un anno dalla laurea, il 92,6% di loro è occupato, con una retribuzione media mensile netta di 1.685 euro. A cinque anni dalla laurea, il tasso di occupazione sale al 95,5%, e la retribuzione media netta raggiunge i 2.150 euro mensili, a testimonianza delle prospettive di crescita economica per chi intraprende questa carriera.
La stabilità lavorativa è un altro punto di forza per i laureati in Ingegneria Navale: a cinque anni dalla laurea, l’84,1% di loro ha un contratto a tempo indeterminato, mentre solo il 6,5% è impiegato con un contratto a tempo determinato. Inoltre, il 7,5% dei laureati ha avviato un’attività in proprio, dimostrando un potenziale di imprenditorialità nel settore.
Soddisfazione e utilizzo delle competenze
A cinque anni dalla laurea, il 71% dei laureati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studi, un dato che evidenzia la forte connessione tra la formazione e le esigenze del mercato del lavoro. La soddisfazione complessiva rispetto al lavoro svolto è di 7,9 su 10, segno che la carriera di ingegnere navale offre opportunità gratificanti sia dal punto di vista professionale che personale.
Retribuzioni in aumento: un settore che premia la specializzazione
I dati dell’INAP/INPS confermano che il settore dell’ingegneria navale offre retribuzioni competitive e in crescita. Nel 2022, la retribuzione media annua all’ingresso per un ingegnere navale era di 40.274 euro, un valore in linea con quello del 2021 (40.484 euro), ma in significativo aumento rispetto al 2019, quando la retribuzione era di 35.342 euro. Questi dati evidenziano come la specializzazione nel settore della nautica sia particolarmente remunerativa.
Prospettive occupazionali: un settore in espansione
Secondo le previsioni fornite dal Portale Professioni dell’INAPP, il settore dell’ingegneria navale si appresta a vivere un periodo di espansione. Tra il 2022 e il 2027, per la classe professionale “Ingegneri e professioni assimilate” è prevista una crescita occupazionale del 8,1%, ben al di sopra della media nazionale del 2,9%. La domanda totale di lavoro dovrebbe raggiungere le 42.374 assunzioni, con un aumento netto di 19.438 nuovi posti e 22.936 sostituzioni dovute al turnover dei lavoratori in uscita. Questi numeri dimostrano l’importanza di formare nuovi ingegneri per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione.
Olbia e la Costa Smeralda: un distretto strategico della nautica
Il corso di laurea in Ingegneria Navale a Olbia si inserisce in uno dei distretti nautici più importanti del Paese, con il settore che ha visto i ricaci superare gli 8 miliardi.
L’Italia è leader mondiale nella produzione di superyacht, e la Costa Smeralda ospita ogni estate 3.000 superyacht, pari alla metà dei superyacht mondiali, che ammontano a 6.000.
Questi dati, raccolti da UniOlbia e Cipnes tramite studi satellitari, confermano la centralità del territorio sardo nel panorama della nautica internazionale.
Il nuovo corso di laurea in Ingegneria Navale a Olbia si inserisce in un contesto di forte crescita per la nautica. La Gallura, con Olbia come centro, è uno dei distretti più importanti per la produzione di yacht, refit e turismo nautico in Italia. La presenza del Consorzio UniOlbia e l’impegno delle istituzioni locali e regionali offrono agli studenti opportunità uniche di formazione e integrazione con il tessuto produttivo del territorio.
L’attivazione del corso di laurea risponde quindi a una doppia esigenza: da un lato, formare professionisti altamente qualificati in un settore chiave per l’economia nazionale; dall’altro, contribuire allo sviluppo di un territorio che vede nella nautica uno dei suoi principali motori di crescita.